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Semiautonomie

Il Servizio di semiautonomie di Casa Padre Angelo si costituisce di due differenti progettualità: il progetto “Primule” e il progetto “Prove di volo”.
Tali progetti, oltre a fornire soluzioni tutelanti, permettono di offrire spazi idonei a quelle madri che spesso permangono in strutture d’accoglienza anche quando non avrebbero più bisogno di un sostegno così costante e permettono loro di sperimentarsi in un’autonomia protetta.

Strutture

Il progetto “Primule” è costituito da 7 alloggi Itea nel comune di Trento, due di questi dedicati al cohousing (da due e da tre nuclei), mentre il progetto “Prove di volo” è costituito da 4 alloggi situati al 3° piano del Centro residenziale di Trento. Il creare una realtà di tipo residenziale per situazioni difficili nell’ambito della maternità, dove non è più necessario un costante monitoraggio della situazione, ma solo un accompagnamento, un supporto e un controllo discreto, è il voler andare incontro a reali situazioni di bisogno che con estrema difficoltà trovano risposte di questo tipo su tutto il territorio provinciale.

Tale servizio, oltre a offrire soluzioni tutelanti, permette di offrire spazi idonei a quelle madri che spesso permangono in strutture d’accoglienza anche quando non avrebbero più bisogno di un sostegno così impegnativo e permettono loro di sperimentarsi in un’autonomia protetta.

L’equipe di questa progettualità è composta da due Educatrici supportate dalla Direzione.

Prassi Operative per l’accesso agli alloggi

  1. Le richieste d'accoglienza inviate dai Servizi Sociali comunali e comprensoriali sono raccolte dal Direttore e vagliate con il Presidente.
  2. Dopo una prima valutazione della commissione interna sulla base della relazione inviata dai Servizi e da un primo incontro con l'assistente sociale competente, si procede a strutturare un paio di incontri con il nucleo, che hanno lo scopo di verificare la compatibilità del nostro progetto di semi autonomia con la situazione di chi richiede l'accoglienza. 
  3. Se questi incontri si concludono positivamente si procede con: la compilazione della domanda di Accoglienza, la raccolta di tutta la documentazione utile, la spiegazione del regolamento e del contratto e la firma di quest'ultimo, che ha durata variabile in base agli obiettivi, ma comunque non prorogabile oltre i 18 mesi.

Metodologia

Prima dell'ingresso del nucleo monoparentale è programmata la periodicità delle visite in alloggio con le educatrici (solitamente settimanali) e gli incontri di verifica con la rete che si occupa del caso.
Una cartella sociale contiene tutta la documentazione personale, in particolare ogni intervento viene registrato su un diario operativo creato per ogni nucleo ospite.
Le educatrici sono invitate a fornire al servizio sociale le osservazioni raccolte, in particolare laddove tra gli obiettivi di accoglienza del nucleo, figuravano quelli relativi a un monitoraggio delle competenze genitoriali.

La Domanda di Accoglienza è lo strumento primo su cui si ipotizza il progetto individuale, perché delinea tempi, obiettivi e compiti di chi è parte attiva di questo percorso; nasce in accordo con i Servizi Sociali e con l'Associazione ed è condivisa con l’ospite.
La domanda è modificabile in itinere e ha valenza educativa importante, in quanto sottolinea come la persona coinvolta sia il primo responsabile del proprio percorso di autonomia e come il ruolo degli operatori sia solo di affiancamento temporaneo.